La settimana parlamentare appena
conclusasi ha visto la Camera bloccata su un unico provvedimento, il Dl del
Fare, a seguito dell’ostruzionismo posto in essere dal movimento 5 Stelle.
Oggetto del contendere non era tanto, o non solo il decreto in aula, bensì il
disegno di riforma costituzionale per l’istituzione del così detto comitato dei
42, sul quale il governo ha provato ad imprimere una forte accelerazione. In
questo senso il duro braccio di ferro avviato con il Movimento 5 stelle si può
dire sia finito in pareggio 1-1, ma con gol segnato fuori casa dal governo, che
dunque vale doppio.
I Cinque stelle portano a casa
che il disegno di legge costituzionale non sarà approvato prima di settembre, e
questo significa che il comitato dei 42 istituito da questa legge non entrerà
in vigore prima di dicembre, invece che a novembre come pure aveva provato a
fare il governo, dal momento che la seconda lettura della camera, trattandosi
di legge costituzionale, non potrà esserci prima che siano passati tre mesi
dalla prima.
Il governo, dal canto suo,
ottiene la garanzia che i decreti che ancora debbono essere convertiti prima
delle vacanze non saranno bloccati dall’ostruzionismo
di M5S, inoltre con il fatto che il ddl costituzionale sarà esaminato in due
calendari diversi, agosto e settembre, farà scattare il contingentamento dei
tempi previsto dal comma 12 dell’articolo 24 del regolamento Camera.
Resta da capire di cosa si
occuperà l’aula di Montecitorio fino al 7-8 agosto, dal momento che il
calendario verrà stilato solo domani dalla capi gruppo. In questa settimana, o
meglio tra oggi e domani, dovrebbe essere licenziato il Dl eco-bonus, quindi
giovedì secondo gli accordi si dovrebbe svolgere la discussione generale sul
ddl costituzionale. Gli spazi restanti in questa e nella prossima settimana
dovrebbero essere dedicati alla conversione di altri due decreti ora al Senato
e della Comunitaria, come chiesto dal Ministro Franceschini.
Sospesa rimane la sorte di due o
tre ddl, quali l’Omofobia, la diffamazione e soprattutto il finanziamento ai
partiti. Omofobia e Diffamazione, approvati ormai dalla commissione giustizia,
erano in attesa del parere della commissione affari costituzionali, ma sono
sparite dal calendario di quella commissione, il che farebbe pensare che
potrebbero non approdare in aula. Probabile rinvio a settembre, forse più che
per i ddl precedenti, per il disegno di legge sui finanziamenti ai partiti,
sula quale non c’è accordo in maggioranza.
Staremo a vedere in attesa della
capigruppo e soprattutto della Sentenza della Cassazione su Silvio Berlusconi.