La commissione parlamentare antimafia ha da poco diramato la
lista dei così detti “impresentabili” l’elenco, cioè, di tutti quei candidati
alle prossime elezioni regionali che non sono in regola con i criteri del
codice etico approvato dalla stessa commissione. Come ha specificato la
presidente Bindi, non si tratta di attribuire patenti di incadidabilità o di ineleggibilità,
né tanto meno di affibbiare condanne, ma soltanto di sottolineare che uno o più
candidati nelle liste non rispondono a determinati criteri di trasparenza
individuati non dalla legge, ma dal codice di autoregolamentazione dei partiti
e delle formazioni politiche che prevede la non candidabilità per chi è stato
rinviato a giudizio per reati di stampo mafioso o per i così detti reati spia.
Ciò detto l’iniziativa suscita qualche perplessità in merito
ai tempi con cui questo elenco è stato diramato, e a rendere il tutto più
incandescente vi è certamente il fatto che nella lista redatta dalla
Commissione figuri il candidato di centrosinistra alla presidenza Regione Campania
Vincenzo De Luca, che dal canto suo ha risposto annunciando una denuncia nei
confronti di Rosi Bindi.
Sul punto la Presidente Bindi ha dichiarato che i nomi sono
stati diramati solo oggi perché la Commissione non ha voluto influenzare la
campagna elettorale (Fonte Askanews). Anche se è tutto da vedere se gli
elettori non siano più influenzati da una notizia che compare a ridosso del
voto piuttosto che da una che viene data ad inizio campagna elettorale. Va
detto poi che la dichiarazione di Rosi Bindi entra in contraddizione con quella
di un altro componente dell’Antimafia come Claudio Fava, il quale ha dichiarato
all’Agi che l’elenco dei candidati impresentabili sarà diffuso solo a poche ore
dal voto “perché non abbiamo una banca dati che ci consenta di sapere in tempi
rapidi i carichi pendenti di ciascuno”. Inoltre Fava ha aggiunto che sarebbe
stato meglio presentare la lista 10 giorni prima, ma per scrupolo si sono
volute fare tutte le verifiche necessarie. Dunque dalle parole di Fava la
scelta di diramare solo oggi i nomi sembrerebbe imposta da ragioni tecniche,
mentre dalle parole della Bindi sembrerebbe una scelta da ascriversi alla
volontà politica.
Una cosa è certa, per evitare polemiche o
strumentalizzazioni, un’operazione trasparenza sulle liste di candidati, come
quella svolta dalla commissione antimafia ha un senso se viene fatta all’inizio
della campagna elettorale, quando i candidati tirati in ballo possono avere
diritto di replica, ma anche quando c’è il tempo a seguito della pressione dell’opinione
pubblica di farli ritirare, almeno virtualmente.