La Camera (ed anche il Senato) ha approvato una mozione
che non ha a che fare con le riforme, ma con lo strumento con cui realizzarle. Il
governo, infatti, dovrà presentare una legge costituzionale da approvare
secondo le procedure previste dall’articolo 138 (quindi doppia lettura in
entrambe le camere) che consentirà di approvare le vere riforme costituzionali
derogando in parte alle procedure previste dallo stesso articolo 138. Sembra
uno scioglilingua, ma è così.
Cosa comporta questo? Intanto che i famosi 18 mesi che il
governo Letta si è dato inizieranno a decorrere solo dall’approvazione di
questa legge costituzionale, che potremmo definire di scopo. Considerato che
siamo già al 30 maggio, considerato, a voler essere velocissimi, che il governo
vari la legge nel consiglio dei ministri del 7 giugno, sempre a voler bruciare
le tappe la prima lettura da parte di entrambe le camere non arriverà prima del
5 luglio. Poiché l’articolo 138 impone tre mesi di tempo tra la prima e la
seconda lettura, l’approvazione definitiva della legge costituzionale non
arriverà presumibilmente prima del 5 ottobre. E’ da questo momento che
decorreranno i 18 mesi che il governo si è dato, perché solo da quel momento si
inizierà a studiare ed elaborare la riforma costituzionale vera e propria.
Altro aspetto interessante e possibile, è che stando al
testo della mozione, la legge costituzionale che il governo si appresta a
varare potrebbe non prevedere che le riforme vere e proprie vengano fatte con
doppia lettura.
Il testo della mozione approvata alla Camera