giovedì 29 gennaio 2015

NON SI POSSONO FARE FOTO ALLA CAMERA MA LA BOLDRINI TWITTA LE FOTO DELL'AULA



A Montecitorio esiste una regola che vale per tutti, deputati compresi. Forse è poco comprensibile e non al passo con i tempi, ma c’è. Si tratta del divieto di scattare foto con il cellulare all’interno dell’emiciclo e nel resto degli ambienti di Montecitorio. Divieto che è quotidianamente violato da tanti deputati, ma che la Presidente Boldrini ha ritenuto di ribadire anche all’inizio della prima chiama di oggi per l’elezione del nuovo presidente della Repubblica. Alle 15,18, infatti, la Presidente chiede ad alcuni colleghi di non fare foto.
Peccato però che solo ieri sia stata lei ad inviare attraverso il suo profilo twitter tre foto scattate all’interno dell’aula di Montecitorio in cui si vedono gli operai indaffarati a montare i catafalchi per la votazione di oggi. Due di queste tre foto campeggiano oggi sulla pagina due del corriere della Sera.
Chi scrive ritiene che ormai il divieto di foto alla Camera abbia poco senso, anche perché è costantemente violato, nei fatti, ciò detto, però, almeno il Presidente della Camera dovrebbe dare l’esempio, in particolare se poi invita i colleghi a non farlo.

mercoledì 28 gennaio 2015

LA CAMERA GIA ELEGGE IL PRESIDENTE...DEL CIRCOLO MONTECITORIO



Alla Camera oggi non c’è aula eppure si sta votando da questa mattina. No, non si tratta delle elezioni del nuovo Presidente della Repubblica che da domani occuperanno l’aula di Montecitorio. Bensì delle elezioni per il “circolo di Montecitorio”, il prestigioso centro sportivo della Camera dei Deputati in zona Acqua Acetosa. Da questa mattina Palazzo Valdina è seggio elettorale e nei suoi corridoi campeggiano cartelli con la scritta “Elezioni Circolo Montecitorio” che indicano la direzione del seggio. Sono in tanti i dipendenti ed anche ex dipendenti che si sono recati al voto e continuano a farlo in queste ore. Si deve eleggere il nuovo presidente e il suo consiglio direttivo. In lizza due candidati presidenti e le rispettive liste. Da un lato il presidente uscente del Circolo Fabio Ciani che vanta una lunga carriera politica iniziata con la Dc e chiusa con il Pd, in cui è stato più volte deputato. Nella lista che accompagna la candidatura di Ciani presidente, anche se tra i supplenti, figurano altri nomi di rilievo, come l’ex deputato Luigi Meduri e il segretario generale dell’Isle Silvio Traversa già segretario generale della Camera. Dall’altro, invece, una candidata presidente donna, Laura Ortenzi, anch’essa accompagnata da una sua lista di candidati. Chi sa chi la spunterà?    

martedì 27 gennaio 2015

L'EMENDAMENTO CHE NON EMENDA CREA UN PICCOLO CORTO CIRCUITO



Nella seduta di ieri alla Camera durante l’esame della riforma costituzionale un emendamento che tale non era, perché di fatto non avrebbe modificato nulla, ha creato qualche minuto di corto circuito. Stiamo parlando dell’emendamento del testo alternativo del relatore di minoranza Toninelli all’articolo 29 del ddl costituzionale. Sia l’articolo 29 che l’emendamento eliminano dal primo e secondo comma dell’articolo 114 della Costituzione la parola Province, solo che lo fanno in maniera diversa. Il testo dell’articolo 29 propone una novella all’articolo 114 della Costituzione sopprimendo la parola province, l’emendamento del testo alternativo, invece, riscrive i due commi dell’art 114 espungendo la parola province. Dunque stesso esito. Ed è proprio questo che crea il problema. Il primo ad intervenire e sollevare la questione è il relatore della Lega Bragantini che pone la seguente questione: Governo e maggioranza hanno dato parere negativo, ma se si boccia questo emendamento che è identico al testo dell’articolo 29 del ddl, non si denuncia consequenzialmente anche lo stesso articolo 29? La Presidente Boldrini in prima battuta si confonde e pensa che il problema stesse nel fatto che sarebbe scomparsa dalla costituzione la disposizione che Roma è la capitale dello stato, ma non è così perché tale disposizione si trova nel terzo comma dell’articolo 114 della Costituzione che non viene modificato. Prova a fare luce sulla questione il relatore Fiano del Pd, spiegando che l’emendamento che, anche se votato, non modificherebbe il testo del ddl non ha senso e dunque da qui origina il parere contrario. Inoltre Fiano fa un cenno al fatto che tale emendamento avrebbe dovuto essere considerato inammissibile dalla Presidenza. Buttiglione conferma quanto detto già da Fiano specificando, però, che l’emendamento essendo stato considerato ammissibile deve essere posto comunque ai voti. La Presidente Boldrini ammette che vi è stato un errore degli uffici nel vaglio di ammissibilità ma, al contrario di quanto sostenuto, a nostro avviso correttamente da Buttiglione, decide che sull’emendamento non si debba votare, varando una sorta di inammissibilità ex post. Ciliegina sulla vicenda è stata costituita dal fatto che il presentatore dell’emendamento in questione, il relatore di minoranza Toninelli, mentre si disquisiva sul suo testo era sparito dall’aula.

lunedì 26 gennaio 2015

MONTECITORIO BLINDATO PER LE ELEZIONI DEL PDR, SOSPESI TUTTI GLI ACCESSI



Durante le votazioni per l’elezione del Presidente della Repubblica Montecitorio, sede dei grandi elettori, sarà praticamente blindato. In data 22 Gennaio sono gli stessi questori della Camera ad annunciarlo ai loro colleghi in una nota.
Ai gruppi parlamentari saranno assegnati posti contingentati sia per le tribune del pubblico che nelle sale di rappresentanza appositamente allestite in proporzione alla rispettiva consistenza numerica.
Per evitare un eccessivo affollamento di Palazzo Montecitorio, ed in particolare del Piano aula, ai deputati sarà vietato ricevere persone all’interno del Palazzo sia durante le sedute del Parlamento in seduta comune, sia nelle fasi di sospensione. Non solo, ma nella nota si comunica anche che tutte le autorizzazioni permanenti di accesso (tesserini) al piano aula e Transatlantico saranno sospesi, e in tali zone si potrà accedere su autorizzazione esplicita.

venerdì 16 gennaio 2015

COLPO D'AIR PER IL SOTTOSEGRETARIO SESA AMICI



Siparietto divertente, ed anche paradossale, in commissione affari costituzionali alla Camera dove si sta svolgendo l’esame del decreto mille proroghe. Un deputato di opposizione nella seduta di mercoledì 14 gennaio chiede conto al sottosegretario Sesa Amici del perché il decreto sia privo dell’Analisi di Impatto sulla regolamentazione (AIR). Il sottosegretario replica che si informerà e che risponderà nella seduta successiva. Effettivamente così fa. Nella seduta di giovedì 15 gennaio il sottosegretario Amici spiega che l’AIR non è stata predisposta perché trattasi di un provvedimento urgente, come previsto dall’articolo 9 del DPCM 170/2008.
Dov’è il paradosso della vicenda? Sta nel fatto che la risposta data da Sesa Amici è corretta ma è la stessa identica riportata nello stampato del decreto a pag. 49. Dunque la Sottosegretaria ha impiegato un giorno e magari ha anche consultato gli uffici del ministero per fornire una risposta che era già presente nel provvedimento che lei sta seguendo a nome del governo.