mercoledì 23 settembre 2015

I RESOCONTI DI MONTECITORIO REISCRIVONO LA SALTAMARTINI AD NCD



Barbara Saltamartini  ha aderito al gruppo parlamentare della Lega il 31 marzo scorso, eppure per l’ufficio resoconti della Camera, o più precisamente per l’estensore del resoconto sommario della seduta della Commissione Affari Costituzionali del 22 settembre, l’on. Saltamartini è ancora in forza al gruppo NCD.
In prima commissione si discuteva la legge sulla cittadinanza e la lega ha deciso di fare ostruzionismo. Per questo i suoi deputati, anche quelli che non sono membri della prima commissione si sono presentati in tale sede e hanno perorato la causa degli emendamenti presentati dal Carroccio.
Saltamartini interviene tre volte nel corso della seduta. Nei primi due interventi sul resoconto a fianco al suo nome vi è la sigla (NCD), nel terzo invece figura la sigla corretta (LNA). Forse ai resoconti di Montecitorio qualcuno potrebbe averla confusa con Nunzia De Girolamo, deputata che ieri ha ufficializzato il suo passaggio dal gruppo Ncd al gruppo di Forza Italia.


venerdì 11 settembre 2015

IL PD IN CRISI SUI DELEGATI D'AULA


Da quando Ettore Rosato ha abbandonato il ruolo di delegato d’aula (per assumere quello più prestigioso di presidente del gruppo) Il gruppo del Pd sovente sembra senza una guida in aula. I nuovi delegati d’aula sono due deputate, Caterina Bini e Cinzia Fontana, che però, almeno per il momento non sembrano possedere l’esperienza sufficiente a guidare l’aula. Ieri ad esempio l’on. Bini si è resa protagonista di un fatto singolare. La lega, tramite il deputato Guidesi, aveva chiesto il rinvio degli argomenti iscritti all’ordine del giorno ad una prossima seduta.
 Correttamente sulla richiesta la Presidente della Camera, a norma dell’articolo 41 comma 1, ha dato la parola ad un deputato contro la proposta e ad uno a favore. Contro ha parlato un deputato del Movimento 5 stelle, a favore del rinvio è invece intervenuta proprio l’on. Bini. Il problema sta nel fatto che la deputata democrat non solo non ha svolto argomentazioni a favore della proposta di rinvio, limitandosi a dichiarare che il Pd era favorevole alla sospensione solo se questa fosse stata voluta da tutti i gruppi (ma essendosi già dichiarato contro il gruppo del M5S era evidente che così non potesse essere), ma soprattutto perché al momento del voto il Pd ha votato contro, dunque in senso contrario alla richiesta di intervento della sua esponente.
L’anomalia regolamentare e procedimentale è stata giustamente sottolineata dal Deputato e Vice Presidente della Camera Simone Baldelli, per metterla agli atti ed evitare che potesse introdurre un precedente.

giovedì 10 settembre 2015

BALDELLI GRAZIA BUTTIGLIONE



“ Ha chiesto di parlare l’on. Buttiglione, ne ha facoltà”. Il presidente di turno guarda per qualche secondo l’emiciclo di Montecitorio e non vedendo Buttiglione da la parola al deputato che figura dopo di lui nella lista degli iscritti a parlare sulla pdl a.c. 2799. Perché segnaliamo questo episodio? Perché Buttiglione prenderà comunque la parola in seguito per svolgere regolarmente il suo intervento, mentre a norma di regolamento (art. 36, comma 2, R.C.) avrebbe dovuto perdere il suo diritto di parola nel dibattito perché chiamato dal presidente non è risultato presente. Ma il punto non è neppure questo perché si tratterebbe di un episodio assolutamente secondario. Quello che ci incuriosisce e che segnaliamo è l’operazione (non è la prima volta che succede) svolta dagli estensori del resoconto stenografico di Montecitorio, ma soprattutto di chi ha la responsabilità dell’ufficio resoconti, volto a far scomparire dagli atti parlamentari questo strappettino al regolamento di Montecitorio ( o se vogliamo benevola sanatoria) operata dal Presidente di turno Baldelli. L’episodio, verificatosi tra la fine dell’intervento del deputato Cozzolino e quello dell’on. Quaranta, non c’è nello stenografico. L’episodio invece figura nel video della seduta che come già accaduto in altre occasioni segnala l’opera di benevolo aggiustamento che in alcuni casi avviene nella compilazione dei resoconti.

martedì 1 settembre 2015

I CENTO EURO DEL DEPUTATO SULLA PAROLA



Riprendiamo le pubblicazioni di questo blog dopo la pausa estiva raccontando un simpatico episodio avvenuto questa mattina nella banca interna a Palazzo Montecitorio.
Un deputato molto noto, probabilmente dopo un prelevamento effettuato in precedenza allo sportello, è tornato ed in maniera un po’ imbarazzata ha segnalato che dalla somma prelevata mancava una banconota da cento euro.
L’impiegato, senza colpo ferire, estrae dal cassetto una banconota da cento e la consegna al deputato. Va detto che il deputato ha chiesto al cassiere se fosse possibile controllare che effettivamente in precedenza gli fossero stati consegnati meno soldi di quelli segnati nella ricevuta del prelievo, ed inoltre si è comunque dichiarato assolutamente disponibile a rifondere i cento euro qualora a fine giornata dovesse risultare un ammanco. Specifichiamo tutto questo per sottolineare che non siamo assolutamente in presenza di un atto di arroganza del deputato ma di un comportamento di fiducia della banca verso un proprio stimato cliente.
Il deputato in questione incontrando sempre in banca un ex collega ne ha poi approfittato per soffermarsi a discutere degli ultimi 5 minuti da incubo (visti dalla sponda giallorossa a cui appartiene) vissuti nel finale della gara Roma-Juventus. Il collega gli ha risposto “e lo dici a me, io ho avuto una crisi di nervi!”